Ci fu un’epoca in cui mandare in onda “Reality” richiedeva un coraggio fuori dal comune. Potevo aspettarmi una folla tumultuosa radunarsi giù fuori dalla radio, lì a protestare con un fervore paragonabile a un vero sommovimento popolare, che urlava “Buu! Basta!” con la passione ardente di chi crede in ciò che difende. Addirittura, il mio medico, nonché assiduo ascoltatore, mi metteva scherzosamente in guardia, considerava Reality “una canzone ad alto tasso glicemico” Un’espressione scientifica, certo, per dire che era più sdolcinata di una torta al miele ricoperta di zucchero filato, immersa nel cioccolato, e con una generosa spolverata di zucchero a velo. Usando termini nostrani, era decisamente slimegosa! Ma io, da vero eroe radiofonico, non mi curavo delle critiche. Stavo vivendo il mio personale “tempo delle mele”.
Come nel testo della canzone, fu un incontro improvviso e inaspettato. Quel giorno percepii qualcosa di speciale nell’aria; la trovai lì, ad aspettarmi, e la mia vita cambiò. Per la prima volta scoprii di essermi innamorato.
“Il tempo delle mele” non è solo un film, ma un’epoca, un frammento di vita che mi ha segnato profondamente. Era il tempo del primo amore adolescenziale, un’epoca sospesa tra sogno e realtà. Un tempo in cui il cuore batteva al ritmo delle scoperte, quando ogni sguardo e ogni sorriso sembravano eterni. Era il tempo in cui le emozioni, come onde impetuose, travolgevano l’anima, lasciando segni indelebili e insegnamenti preziosi. L’incanto dell’innamoramento mi ha guidato verso una nuova consapevolezza di me stesso e del mondo intorno. Mi ha insegnato a crescere attraverso le ferite; ma soprattutto, ad accettare come cosa naturale l’abbandono; trasformando l’addio in un nuovo inizio.
Ancor oggi, durante le mie nottate solitarie in radio, la faccio ascoltare. La dedico a quelli che, per un’infinita serie di motivi, non l’hanno vissuto, a quelli che c’è mancato un pelo o, hanno inspiegabilmente buttato al vento l’occasione per vivere quel tempo magico.
Inutile il rimpianto. Il tempo delle mele è stato un tempo ben definito; ora è passato, ma l’anima non conosce il tempo. L’anima non conosce età e non muore mai; è il terreno fertile in cui è coltivato l’amore eterno, quello che non sfiorisce mai, il ricordo perenne di un affetto puro e senza malizia.
Sto ancora amando quella ragazza e continuerò per sempre ad amarla con quel sentimento ingenuo e sincero di cui non mi vergognerò mai. Perché, in fondo, rappresenta quell’innocenza perduta che mi ha insegnato cosa significhi veramente amare.
I sogni sono la mia realtà, un diverso tipo di realtà. Sogno di amare … anche se è solo fantasia. Da “Reality”
Met you by surprise
I didn’t realize
That my life would change for ever
Saw you standing there
I didn’t know I’d care
There was something special in the air
Dreams are my reality
The only kind of real fantasy
Illusions are a common thing
I try to live in dreams
It seems as if it’s meant to be
Dreams are my reality
A different kind of reality
I dream of loving in the night
And loving seems all right
Although it’s only fantasy
If you do exist
Honey, don’t resist
Show me your new way of loving
Tell me that it’s true
Show me what to do
I feel something special about you
Dreams are my reality
The only kind of reality
Maybe my foolishness is past
And maybe now at last
I’ll see how the real thing can be
Dreams are my reality
A wondrous world where I like to be
I dream of holding you all night
And holding you seems right
Perhaps that’s my reality
Met you by surprise
I didn’t realize
That my life would change for ever
Tell me that it’s true
Feelings that are new
I feel something special about you
Dreams are my reality
A wondrous world where I like to be
Illusions are a common thing
© 1980 Vladimir Cosma
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Tratto da DEDICHE & RICHIESTE
© 2024 Michele Camillo